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Di Gennaro: "La Fiorentina, l'esordio al posto di Antognoni, Verona e quella richiesta di Falcao"

Di Gennaro: "La Fiorentina, l'esordio al posto di Antognoni, Verona e quella richiesta di Falcao"TUTTO mercato WEB
domenica 3 marzo 2024, 11:05Storie di Calcio
di TMWRadio Redazione
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Per Storie di Calcio Antonio di Gennaro, Con Marco Piccari
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A TMW Radio torna "Storie di Calcio" per raccontare la carriera e la vita nel mondo del pallone di uno dei grandi interpreti della Serie A degli Anni Ottanta, Antonio Di Gennaro, oggi noto commentatore tv.

I ricordi della Fiorentina?
"Avevo 18 anni all'esordio. Avevo i capelli lunghi, giocai al posto di Antognoni contro la Juventus. Perdemmo 3-1 ma fu l'esordio che non dimenticherò mai. Mi viene in mente quando a 9 anni mio padre mi portò per l'iscrizione nella scuola calcio ma fui rimandato. Cominciai l'anno dopo e l'esordio in Serie A fu il coronamento di un sogno. Poi al posto di Antognoni, un grande. Mi ricordo Mazzone, che mi disse 'Ao nun me fa fa brutta figura'. Mi voleva far esordire prima ma ebbi problemi. Ho fatto 8 anni di settore giovanile sognando quell'esordio. C'era qualcosa di magico".

Rammarico per la carriera alla Fiorentina?
"No, perché ho fatto 12 anni totali, ho giocato con grandi giocatori, ho fatto un anno bellissimo il 78-79 che mi fece conoscere. Nella vita ci sono dei momenti, delle scelte, l'ho vissuto bene quell'addio. Doveva andare così".

Come fu l'anno a Perugia?
"Era il primo via da casa, partimmo col -5 e a metà anno eravamo retrocessi. Fu un'annata negativa calcisticamente parlando ma positiva per la crescita personale".

E l'esperienza al Verona?
"Indimenticabile l'anno dello Scudetto ma io arrivai in Serie B. Abbiamo fatto annate incredibili, due finali di Coppa Italia. Contro la Roma a fine primo tempo Falcao mi disse 'Ma tu verresti da noi il prossimo anno?'. E lì capii il suo carisma. Io però gli dissi che avevo un contratto e poi lo volevo rispettare. Bagnoli non mi vendette, ma potevo andare alla Roma. Magari avrei giocato poco, invece l'anno dello Scudetto fu l'apoteosi. Forse fu il destino a decidere".

E a Bari?
"Furono anni incredibili. Venivo da un periodo difficile, fu un progetto importante. Lì poi mi sono trasferito e mi sono risposato. Sono stati tre anni belli, Matarrese fece una squadra incredibile, molto unita, con Salvemini che è stato un allenatore ma anche una grande persona. Mi hanno davvero voluto bene".

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